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“Sia chiaro: le strategie non devono avvenire sulla pelle della gente. La strategia in un programma come il Grande Fratello va bene, ma bisogna fare attenzione a misurare le parole. Detto ciò, però, se tu hai una tua debolezza e vai in quel calderone accetti anche il rischio di entrare in dinamiche che notoriamente sono forti”. A dirlo all’Adnkronos è Paolo Brosio, che interviene così sul vespaio scatenatosi dopo l’uscita dalla Casa del GfVip del concorrente Marco Bellavia e
le accuse di bullismo piovute da più parti nei confronti di molti dei concorrenti del programma.

“Bisogna valutare caso per caso quali sono le affermazioni più lesive -spiega Brosio, ex concorrente dell’edizione di due anni fa- e non fare di ogni erba un fascio, distinguendo la normale dialettica di osservazione sul comportamento di una persona da quelli che sono gli attacchi veri e propri”. Per il giornalista e volto noto della tv “io da cristiano ci penso due volte ad offendere una persona per un suo problema, ma bisogna anche ammettere che una problematica ripetuta ogni giorno come lamentela non va bene, perché in quel programma tutti sono sotto pressione”.

Andando “in una trasmissione come il Grande Fratello -sottolinea ancora Brosio- ti esponi, e lo sai. Non penso sia giusto ripetere ogni giorno 24 ore su 24 il tuo malessere, perché allora ci vuole uno staff da Croce Rossa, un Grande Fratello tutto per lui. Con tutta la bontà e la misericordia del mondo per le difficoltà di qualcuno, devi capire che sei in un programma dove ci sono dinamiche forti ed esasperate per tutti“. Pertanto, “se i concorrenti hanno fatto delle osservazioni normali non trovo giusto che si condannino, mentre se hanno avuto frasi violente o aggressive vanno senz’altro eliminati da gioco”, conclude Brosio.

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