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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Gestiamo gli studenti per il bene della Patria e del Servizio Sanitario

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso la sua preoccupazione riguardo al numero di studenti nelle aule, sottolineando che il problema attuale è l’affluenza troppo bassa piuttosto che quella eccessiva. Durante il 2° Forum Scientifico Italia-Serbia a Trieste, ha esortato i Rettori a non lamentarsi della carenza di studenti, mentre si apre il numero chiuso, ma piuttosto a gestirlo in modo da favorire il bene degli studenti e del sistema sanitario nazionale.

Per quanto riguarda i test di ammissione per la facoltà di medicina, Bernini ha annunciato la fine dei precedenti test a crocette, definiti “terribili” e costosi per studenti e famiglie. Ha spiegato che d’ora in avanti gli studenti si prepareranno durante un semestre con corsi di materie fondamentali e propedeutiche, creando una graduatoria d’accesso. Questa riforma mira ad ampliare il numero chiuso in modo sostenibile, valorizzando il talento e il merito degli studenti, rendendo obsoleti i test a crocette, che considerava non adeguati.

Secondo il ministro, tale riforma è fondamentale per affrontare la carenza di medici nel paese, poiché si prevede che ci vorranno otto anni perché i nuovi medici possano operare. Bernini ha riconosciuto che il processo non sarà semplice, poiché esistono posizioni ben radicate che potrebbero opporsi al cambiamento. Tuttavia, il suo obiettivo primario è il futuro degli studenti e il benessere del servizio sanitario nazionale.

In questo contesto, Bernini ha enfatizzato l’importanza di evitare che gli studenti italiani siano costretti a cercare opportunità di studio all’estero, per poi tornare in patria dopo aver speso notevoli somme di denaro, senza aver potuto approfittare della qualità della formazione offerta in Italia. La riforma proposta si propone di migliorare l’accesso alla facoltà di medicina, sostenendo così la formazione di una nuova generazione di medici, essenziale per rispondere alle esigenze del sistema sanitario nazionale e garantire un futuro migliore per gli studenti.

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