Secondo l’attore Massimo Boldi, gli eventi accaduti a Corvetto, Milano, dopo la morte di Ramy Elgaml, hanno dei responsabili specifici e sono il risultato di un problema educativo nelle famiglie. Boldi critica i genitori moderni, considerati troppo permissivi e incapaci di impartire valori educativi significativi, limitandosi spesso a frasi come “mi raccomando”. Riferendosi ai metodi educativi delle generazioni passate, l’attore ricorda che i nonni utilizzavano punizioni fisiche, come la cinghia. Pur non sostenendo il ritorno a tali forme di disciplina, Boldi sottolinea l’importanza di una educazione più attenta e responsabile, affermando che i genitori dovrebbero garantire una “libertà vigilata” ai loro figli.
Alla base della discussione c’è l’omicidio del 19enne Ramy Elgaml, morto la notte tra il 23 e il 24 novembre durante un inseguimento da parte dei carabinieri. Il giovane, di origini egiziane, era alla guida di uno scooter che si è schiantato contro un muretto, al quale piaceva il suo amico di 22 anni, anch’esso con precedenti. La sua morte ha scatenato proteste nel quartiere di Corvetto, dove circa 70 manifestanti, molti dei quali giovani, hanno iniziato a innalzare striscioni e a lanciare bottiglie verso le forze dell’ordine, accusando le autorità di ingiustizie. Le proteste sono culminate in scontri e incendi, con la polizia costretta a intervenire.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è stato criticato per la sua gestione della sicurezza, con il centrodestra che accusa la sua amministrazione di non garantire sufficiente ordine pubblico. Nonostante le critiche, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha affermato che Milano non è fuori controllo e ha assicurato il potenziamento delle forze dell’ordine a partire da gennaio. Sala ha ammesso che la città presenta sfide di sicurezza, ma ha chiesto di non demonizzare Milano, che sta cercando di implementare un modello urbano più sicuro e accettabile. Inoltre, ha reso noto che incontrerà i genitori di Ramy Elgaml per discutere della situazione.