In un’inaspettata sentenza, il tribunale di Genova ha stabilito che un noto videogiocatore ha il diritto di utilizzare nelle proprie partite virtuali dinamiche ispirate alla realtà sportiva, superando il ricorso presentato dalla Lega di Serie A. La questione centrale riguardava l’estensione dei diritti audiovisivi sulla riproduzione di eventi sportivi reali.
La Lega aveva sostenuto che le immagini create nei videogiochi, ispirate da partite di calcio reali, fossero una violazione dei diritti che gestisce, considerandole come riproduzioni grafiche di eventi tutelati. In questo modo, la Lega intendeva impedire la realizzazione e la diffusione di contenuti virtuali, definendoli assimilabili agli highlights delle partite reali, per i quali rivendica una protezione specifica.
Tuttavia, il tribunale ha accolto la difesa del gamer, chiarendo che le azioni di gioco eseguite sulla console non sono una semplice rielaborazione delle immagini delle partite effettive, né possono essere considerate highlights in alcun modo. La sentenza sottolinea, infatti, che il risultato delle giocate virtuali dipende dall’abilità del videogiocatore, il quale gode di diritti individuali sui contenuti creati.
Pertanto, la realizzazione e diffusione di queste azioni di gioco rimane libera, senza violare le norme sui diritti audiovisivi rivendicati dalla Lega e dalle squadre di calcio. A supportare il gamer nella controversia legale è stato lo studio Lexia, rappresentato da un team guidato dalla partner Silvia Cossu.