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lunedì, 10 Febbraio, 2025
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Fuga di ammoniaca a Frigocaserta di Gricignano d’Aversa: Clarimenti su allarme carne contaminata

Un messaggio vocale diffuso su WhatsApp ha allertato i consumatori di non acquistare carne in alcuni supermercati di Gricignano d’Aversa a causa di una presunta contaminazione da ammoniaca, collegata all’incidente avvenuto alla FrigoCaserta, dove ha perso la vita il 19enne Patrizio Spasiano. Tuttavia, questa informazione è stata smentita da autorità sanitarie e dal Comune, poiché sono state condotte analisi dall’Arpac che non hanno rilevato rischi.

L’incidente alla FrigoCaserta si è verificato il 10 gennaio e coinvolgeva una fuga di ammoniaca nello stabilimento di refrigerazione industriale. Il giovane operaio, al lavoro con tre colleghi sulla manutenzione di un serbatoio, è stato sopraffatto da una nube tossica generata dalla perdita. Il suo corpo è stato recuperato solo ore dopo a causa dell’alta concentrazione di ammoniaca nella zona.

Le indagini dell’Arpac hanno dimostrato che la dispersione della sostanza non ha superato i confini dell’area industriale e che le concentrazioni esterne non costituivano un pericolo per l’ambiente né per la salute pubblica. Nonostante ciò, il messaggio audio ha generato confusione tra i consumatori, in quanto un mittente anonimo avvisava di presunti pericoli alimentari, citando specifici supermercati come Conad, Md e Sole365.

In aggiunta, il contenuto del messaggio sosteneva che i prodotti conservati nei depositi della zona erano stati contaminati e distribuiti nei punti vendita. Tuttavia, sia l’Arpac sia le aziende coinvolte hanno negato tali affermazioni. La catena Md, per esempio, ha specificato che i suoi prodotti non provengono da Gricignano e ha definitito il messaggio un’allerta infondata.

Le autorità competenti hanno invitato i cittadini a non lasciarsi prendere dal panico e a verificare sempre la veridicità delle informazioni ricevute, specialmente quando riguardano la salute pubblica e la sicurezza alimentare. In effetti, episodi come questo sono diventati una prassi comune, dove messaggi anonimici generano allarmismi infondati, minando la fiducia dei consumatori. La situazione attuale richiede quindi attenzione e prudenza per evitare disinformazione e danni a chi lavora nel settore alimentare.

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