Francesca Pascale critica apertamente il confronto tra Donald Trump e Silvio Berlusconi, ritenendolo improprio e basato su differenze sostanziali. Secondo Pascale, Trump rappresenta un’ideologia illiberale, contrapposta al liberalismo di Berlusconi, descrivendo anche differenze significative nei loro stili comunicativi. Intervistata a “Otto e Mezzo” su La7, Pascale esprime preoccupazione per le posizioni di Trump, specialmente riguardo all’Europa e alla violenza insita nel suo approccio politico.
Inoltre, Pascale non risparmia critiche a Giorgia Meloni, sottolineando il disagio nell’assistere a una leader patriota che difende Trump senza criticare il suo operato. Si schiera a favore dei diritti LGBTQ+ e della legalizzazione della cannabis, evidenziando un contrasto tra le sue posizioni e quelle della destra attuale.
Proseguendo nella sua analisi, Pascale invita alla riflessione sulla mancanza di un’alternativa al sovranismo, descrivendolo come una forma di politica violenta e rifiutando l’approccio della sinistra, che secondo lei è incapace di affrontare efficacemente queste ideologie. Essa critica la sinistra per essersi allontanata dalle reali problematiche degli elettori, concentrandosi su temi elitari che non risuonano con la classe lavoratrice.
Un’altra critica di Pascale è rivolta a Berlusconi, il quale, secondo lei, ha commesso un grave errore nel legittimare i gruppi di estrema destra in Italia. Dopo venti anni di governo Berlusconi, Pascale si domanda per quanto tempo la sinistra continuerà a utilizzare il suo passato come scusa per le proprie sconfitte. La sua analisi mette in luce la necessità di una rinnovata strategia da parte della sinistra per affrontare le sfide politiche contemporanee e riconquistare il supporto del pubblico, piuttosto che fare affidamento su giustificazioni del passato.
In sintesi, Pascale critica non solo le affinità tra Trump e Berlusconi, ma anche l’operato della sinistra e invita a una riflessione profonda su come navigare il panorama politico attuale, proponendo la necessità di un cambio di direzione e di approccio per evitare che il populismo e il sovranismo continuino a prevalere.