Nata a Napoli il 16 marzo del 1934, Franca Leosini, oggi, compie 90 anni. Laureata in lettere ha iniziato a lavorare con L’Espresso negli anni Settanta per poi approdare in Rai. Il suo programma più famoso è senza dubbio Storie Maledette in cui – dal carcere – intervista ergastolani e non per raccontare la loro storia con l’immancabile quadernone. Un programma che ha fatto nascere i Leosiners, suoi fan nonché termine entrato regolarmente nella Treccani.
“Ci metto almeno tre mesi per ogni storia” – ha raccontato nel 2020 Leosini a Sorrisi – “Dopo aver scelto la storia ci sono infatti i passaggi tecnici: contatto gli avvocati, che sono sempre molto carini con me, poi c’è l’incontro con i protagonisti e tutto il lavoro che non si vede in tv. Leggere migliaia di pagine di documenti, scrivere i testi e fare il montaggio è un lavoro certosino, quasi come scrivere un episodio di Montalbano”.
- “Prima di addentrarci nel cuore buio della vicenda” (Franca a Cosima, 11 marzo)
- “Cosa faceva, oltre a stendere i crateri di cellulite delle sue clienti, ad Avetrana?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Adesso sembra che anche per spremere un foruncolo ci vuole un master” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Cosa scriveva a questo ragazzo, gonfiandogli l’ego come un tacchino?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Devoti SMS al suo Dio Ivano” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Lei era sentimentalmente genuflessa” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “I grandi amori si annunziano in un modo solo: appena lo vedi dici ‘Chi è questo stronzo?’ Con Ivano a lei è accaduto questo?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Lei praticava massaggi a Ivano Russo, ma sembra che a muovere le mani con efficacia felicemente terapeutica fosse anche Ivano Russo su di lei” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Lei diciamo, non era una libellula, era in carne, florida. Nessuno ha mai detto ad una ragazza ‘Che belle ossa!’” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Brad Pitt in confronto ad Ivano sembrava un bipede sgualcito” (Franca a Sabrina, 11 marzo).
E ancora:
- “L’incauto giovanotto, mentre frenando i suoi ardori lombari s’inforcava le mutande, come si giustifica con lei?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Lei è una babbalona!” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “40 giorni come una buia quaresima” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Suo marito non dà l’idea di un acuto pensatore” (Franca a Cosima, 11 marzo)
- “Stralunato soliloquio” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Quel suo dolore asciutto” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
- “Il confine che separava verità e menzogna, all’inizio, sembrava avere la robusta consistenza della gelatina” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
- “Michele non godeva di un particolare riscaldamento domestico” (Franca a Cosima, 18 marzo)
- “La vita comincia e finisce a letto” (Franca a Cosima, 18 marzo)
- “La notiziola ghiotta che in breve era circolata a fiato marcio” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
- “Questa versione di sontuosa imbecillità” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
- “Sabrina, o lei è una grande attrice e il teatro ha perso un grande talento…” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
- “Vivere nella stessa cella con sua madre è un conforto o un aggravio di pena?” (Franca a Sabrina, 18 marzo)