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sabato – 19 Luglio 2025

Fondo unico europeo: il rischio per l’Italia e l’agricoltura

Il dibattito sul Fondo unico europeo sta riacquistando rilevanza nel contesto del finanziamento delle politiche europee. Durante un incontro tenutosi a Manduria, il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, ha espresso preoccupazioni circa le implicazioni di tale fondo per l’Italia, sottolineando il possibile svantaggio nella distribuzione delle risorse e le conseguenze negative sul futuro dell’agricoltura.

Foti ha già manifestato in precedenza le riserve del governo riguardo a questa proposta, evidenziando che la creazione di un fondo unico potrebbe ridurre gli investimenti nelle regioni più vulnerabili, poiché sancirebbe vincoli rigidi che andrebbero a scapito della flessibilità e dello sviluppo locale. Ha anche tracciato un quadro delle disparità fra i vari Stati membri, evidenziando come le risorse siano attualmente destinate in modo predominante al Sud Italia, il quale riceve circa l’80% dei fondi disponibili, per contribuire a ridurre le disuguaglianze storiche rispetto al Centro-Nord.

Il ministro ha inoltre fatto riferimento ai “Paesi frugali”, come Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, che propongono centralizzazioni delle risorse in un fondo unico, mettendo in evidenza il rischio di una gestione uniforme che non considererebbe le specificità locali. Secondo Foti, l’adozione di un simile approccio metterebbe a rischio le politiche agricole attuali, riducendo la capacità dell’Italia di attuare interventi personalizzati. Roma intende mantenere la propria autonomia decisionale nella programmazione delle risorse, difendendo la necessità di soluzioni adattate alle diverse esigenze dei territori.

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