In questo articolo viene analizzato l’uso del fluoro, in particolare nel dentifricio e nell’acqua potabile, affrontando le domande sulla sua sicurezza, soprattutto per i bambini in crescita. Il fluoro è un elemento chimico che si presenta naturalmente sotto forma di fluoruri, trovandosi in acque, alimenti e terreni. La sua principale funzione è la prevenzione delle carie dentali, poiché rinforza lo smalto dei denti, rendendoli più resistenti agli attacchi acidi dei batteri. Le concentrazioni di fluoro nei dentifrici sono regolate per mantenersi tra 1000-1500 ppm, considerate sicure ed efficaci.
Tuttavia, un’eccessiva ingestione di fluoro può portare a problemi di salute, come la fluorosi dentale nei bambini, caratterizzata da macchie e decolorazioni dello smalto, e nei casi gravi, la fluorosi scheletrica, che danneggia ossa e articolazioni. Pertanto, esistono limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che indicano che la concentrazione di fluoruri nell’acqua potabile non deve superare 1,5 mg per litro.
Il fluoro, se usato correttamente, non rappresenta un pericolo e, anzi, è essenziale per la cura dentale. Si discute inoltre la fluorizzazione dell’acqua, che può portare a rischi se non monitorata adeguatamente. Sebbene utile per ridurre la carie, un consumo eccessivo di fluoro, soprattutto da acqua e dentifrici insieme, è da evitare. Si consiglia di bere acqua in bottiglia con fluoro naturale e di utilizzare il dentifricio seguendo le indicazioni, massimo tre volte al giorno senza ingerirlo.