Lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo si intensifica con il licenziamento di quest’ultimo da garante del Movimento 5 Stelle (M5S). Davide Casaleggio, figlio del fondatore del M5S, interviene a difesa di Grillo, dichiarando che la crisi del Movimento è iniziata con la morte di Gianroberto Casaleggio. In un’intervista a Libero Quotidiano, Casaleggio esprime affetto per Grillo nonostante i suoi errori, riconoscendo la gravità di avere erroneamente creduto che una leadership possa risolvere i problemi del Movimento. Sottolinea che il M5S è una comunità che non può dipendere da una singola persona.
Il conflitto tra Conte e Grillo è in parte dovuto al “licenziamento” di Grillo come consulente, con Conte che ha chiuso un contratto da 300.000 euro annui, affermando che Grillo si sta opponendo alla sua comunità e che la sua posizione ha un valore morale che non può essere pagato. Casaleggio, tuttavia, suggerisce che il problema risieda nelle legittime domande di Grillo a Conte riguardo ai criteri di selezione degli iscritti e alla trasparenza nel Movimento. Secondo Casaleggio, la decisione di interrompere il contratto è stata una reazione di Conte alle domande di Grillo.
Nonostante le sue preferenze, Casaleggio riconosce che il ruolo di Conte è stabile, con il suo mandato che scade tra otto mesi. Conte sta cercando di blindarsi attraverso un voto di ratifica, senza contendenti. Recenti tentativi di Conte di modificare la struttura del Movimento, descritti come un processo di partecipazione democratica, sono visti da Davide come incompatibili con gli ideali originali di Gianroberto Casaleggio. In un’intervista a La Stampa, afferma che sarebbe meglio avviare un nuovo partito con un nuovo nome e simbolo, piuttosto che continuare a fingere di seguire principi ormai disattesi.
La situazione interna del M5S appare quindi complessa e caratterizzata da forti tensioni tra leadership, ideali fondativi e la direzione futura del Movimento, mentre il dibattito tra l’eredità di Grillo e il mandato di Conte continua a materializzarsi come un tema centrale per il futuro del partito.