Chiara Ferragni ha già confermato che la rottura con Fedez non è una mossa strategica per distogliere l’attenzione dal caso Balocco (“è offensivo che lo si pensi“, ha dichiarato), non stupisce, quindi, che abbia già scelto lo studio legale che si occuperà del divorzio. Secondo quanto riportato da Vanity Fair avrebbe scelto uno dei migliori di Milano, ovvero il Missaglia De Vellis.
Lo studio è composto da due famose avvocate divorziste: Daniela Missaglia e Valeria De Vellis che nel corso della propria carriera hanno curato la separazione fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario e quella più recente fra Fabrizio Corona e Nina Moric. Hanno anche gestito la causa di Ambra Angiolini contro Silvia Slitti. Insomma, due nomi da prima pagina.
Nel dettaglio Chiara Ferragni sarà seguita da Daniela Missaglia. “Missaglia si aggiunge quindi al team di avvocati che starebbe seguendo Ferragni in questo periodo particolarmente complicato della sua vita, segnato dall’allontanamento da Fedez e dall’inchiesta aperta a proposito dell’ormai celebre caso pandoro“, ha scritto FanPage.
Ferragni sulla rottura con Fedez
“Non è un’exit strategy ed è anche abbastanza offensivo che le persone pensino questo” – le sue parole a Pomeriggio Cinque – “La ricostruzione? Ma sono tutte ca***ate, le cose che scrivono non sono cose vere, ed è molto offensivo”.
“Non è una strategia di uscita, è offensivo”#ChiaraFerragni in esclusiva a #Pomeriggio5 pic.twitter.com/yEE1NfLanq
— Pomeriggio 5 (@pomeriggio5) February 29, 2024
La exit strategy: l’articolo su Oggi
“Si parla di una Exit Stratregy. La Ferragni, assicura una fonte vicina alla coppia, comincia a pensare a una exit strategy per distogliere l’attenzione dai guai giudiziari. Le ipotesi sul tavolo sono due: perseguire e annunciare una terza gravidanza o comunicare la fine della storia. Sceglie la seconda (che, come effetto istantaneo, ha quello di “oscurare” il fatto che nessuna griffe l’ha invitata alla Settimana della moda milanese). Ma perché la sua immagine non subisca altri scossoni, la “responsabilità” deve ricadere su Fedez, colpevole di non aver ricambiato il sostegno ricevuto quando a lui fu diagnosticata la malattia. Avrebbe, è l’accusa, fornito un aiuto discutibile: prima una difesa sgangherata (con l’attacco ai giornali che, anziché dei femminicidi, si occupano di pandori), poi un progressivo allontanamento. Fino all’autogol del podcast Muschio selvaggio con le dichiarazioni di Marco Travaglio”.