Sotto la direzione del ministro Matteo Salvini, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sospeso un decreto che regolamentava l’uso degli autovelox, spiegando che sono necessari ulteriori approfondimenti. Il decreto, già in fase di trasmissione a Bruxelles, prevedeva l’omologazione automatica di tutti i dispositivi installati dal 13 giugno 2017. Questo provvedimento mirava a porre fine ai ricorsi legati alle multe per eccesso di velocità, causati da una sentenza della Corte di Cassazione del 18 aprile 2024, che dichiarava non valide le multe emesse da autovelox non correttamente omologati.
Il decreto, articolato in sette articoli e accompagnato da un allegato tecnico, precisava le caratteristiche e le procedure necessarie per l’omologazione e la verifica dei dispositivi di rilevamento della velocità, in conformità con l’articolo 142 del nuovo Codice della strada. La sospensione del decreto ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione, con Francesca Ghirra, capogruppo di Avs alla Camera, che ha definito Salvini “fleximan” e lo ha esortato a confrontarsi con l’ordinamento europeo.
La decisione di sospendere il provvedimento ha fatto così tornare in discussione la questione dei ricorsi sulle multe, lasciando irrisolto il caos causato dalla mancanza di omologazione degli autovelox. Il provvedimento, se approvato, avrebbe infatti garantito l’affidabilità delle multe emesse dagli autovelox installati negli ultimi anni, stabilendo un quadro normativo più chiaro in un settore spesso soggetto a controversie legali.