Dopo il discorso di Geppi Cucciari ai David di Donatello, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha criticato la “cultura di sinistra” e gli intellettuali. Durante un evento a Firenze, Giuli ha sostenuto che molti artisti e comici rappresentano una sinistra che ritiene la cultura di sua esclusiva competenza. Ha anche menzionato Gabriele D’Annunzio e Giovanni Gentile come figure importanti, nonostante fosse notorio il loro fascismo, sottolineando un’idea di “cultura patriottica”.
Le riposte non si sono fatte attendere. Elio Germano, parlando dal teatro Franco Parenti di Milano, ha definito preoccupante il concetto di “lavoro patriottico” del ministro e ha invitato il pubblico a non lasciarsi intimidire. Ha criticato l’attuale governo per la limitatezza delle sue politiche nei riguardi del cinema, accusando di favoritismi nelle nomine.
Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, ha rincarato la dose contro Cucciari, affermando che in altri Paesi non sarebbe tollerata una simile mancanza di rispetto verso un ministro. Ha poi accusato Germano di parlare male del governo in sedi ufficiali.
Il regista Michele Riondino ha difeso Germano, sottolineando che il bisogno di competenze nel settore culturale è reale e criticando le attitudini del governo in materia. Infine, Massimo Cacciari ha descritto Giuli come affetto da un “complesso di inferiorità”, affermando che la questione culturale non dovrebbe essere politicizzata.
Elaborazione AI: StraNotizie.it
Fonte: www.virgilio.it