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Farmaceutica, Theramex: "Con nuova sede a Milano consolidiamo presenza per salute donne"


All’evento di inaugurazione confronto su ruolo dell’informazione nelle varie fasi di vita e cambiamenti fisiologici

Farmaceutica, Theramex:

“La nuova sede in Italia consolida la presenza, sottolineando l’importanza che il Paese ha per la nostra azienda”. Così Javier Carpintero, Cluster General Manager Italia, Spagna e Portogallo Theramex, oggi a Milano in occasione della conferenza stampa di inaugurazione della nuova sede realizzata dalla società farmaceutica presente a livello mondiale con “soluzioni innovative – ricorda Carpintero – ma anche istruzione e supporto per rispondere alle esigenze di salute e benessere femminile a 360 gradi, dalla contraccezione alle cure per la fertilità, dai trattamenti per la menopausa alla cura e prevenzione dell’osteoporosi”.

Un’informazione corretta e adeguata – si legge in una nota – è fondamentale, ad esempio, quando si parla di contraccezione. L’indagine ‘Le italiane, sessualità e contraccezione’, svolta dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia nel 2016, evidenzia che una donna su 4 utilizza metodi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata e che la contraccezione ormonale è scelta solo dal 16,2% delle italiane, dato fra i più bassi in Europa. “Lo scarso ricorso alla contraccezione ormonale – afferma Franca Fruzzetti, presidente Società italiana della contraccezione (Sic) – è dovuto a diversi fattori, tra cui la disinformazione. In generale, l’uso di metodi anticoncezionali è importante per tutta la durata dell’età fertile della donna. Inoltre, se consideriamo la contraccezione ormonale, non bisogna dimenticare che i vantaggi non sono solo contraccettivi, ma possono essere anche terapeutici, come ad esempio in caso di fibromi ed endometriosi, e legati alla regolarizzazione del ciclo mestruale e alla riduzione del dolore”.

Sul desiderio di maternità, “il posticipo della ricerca di gravidanza conduce a un aumento della probabilità di avere difficoltà nel concepimento – sottolinea Mario Romano Mignini Renzini, direttore Uo Ginecologia, responsabile Centro Pma Biogenesi Istituti clinici Zucchi Monza e coordinatore medico Centri Eugin Italia – con la necessità di dover ricorrere a percorsi di procreazione medicalmente assistita (Pma) spesso, a torto, considerata come la strategia che sicuramente potrà realizzare il desiderio di genitorialità. In Italia, nel 2020 – ricorda il ginecologo – sono stati effettuati oltre 80mila cicli con oltre 11mila bambini nati vivi. In ogni caso, sono percorsi impegnativi sia fisicamente sia psicologicamente e, per questo, è fondamentale che la coppia riceva tutte le informazioni e il supporto specialistico per poter trovare il percorso più adatto alle proprie esigenze”. 

La menopausa, che interessa 10 milioni di italiane in età particolarmente attiva dal punto di vista sociale, lavorativo e familiare – continua la nota – può essere associata a un quadro di sintomi molto complesso. “Mentre alcune hanno sintomi lievi – osserva Angelo Cagnacci, presidente Società italiana della menopausa (Sim) – altre possono sperimentare effetti spiacevoli e persistenti, sia fisicamente che psicologicamente. Oggigiorno abbiamo a disposizione terapie a base di ormoni – Tos o terapie ormonali sostitutive – che possono aiutare le donne a gestire la menopausa contrastando quei sintomi che hanno un importante impatto sulla loro vita quotidiana e il loro senso di benessere”.

Nonostante ciò, secondo i risultati della recente indagine ‘La menopausa nella vita delle donne’ di Fondazione Onda, solo il 50% delle donne in menopausa con sintomi ricorre a rimedi, ma appena il 5% assume la Tos, terapia proposta solo a una donna su 4 e rifiutata nel 18% dei casi. “Per aiutare le donne a vivere più serenamente questo momento – rimarca Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – è importante supportarle attraverso un’informazione adeguata su cosa dovranno aspettarsi da questa fase della loro vita e anche su come farvi fronte per viverla al meglio”.

Il calo degli estrogeni, tipico della menopausa, è potenzialmente responsabile anche dell’osteoporosi che ha una prevalenza tripla nelle donne rispetto agli uomini (23,1% contro 7%). “Le fratture da fragilità – precisa Fabio Vescini, segretario generale Società italiana dell’osteoporosi, metabolismo minerale e malattie dello scheletro (Siommms) – possono compromettere l’indipendenza e la qualità della vita di circa 3,2 milioni di italiane con osteoporosi: un grave ostacolo all’invecchiamento in buona salute”, oltre ad aumentare la mortalità. 

Secondo un rapporto dell’International Osteoporosis Foundation (Iof) – prosegue la nota – la cura delle fratture da fragilità è costata 9,4 miliardi di euro al nostro sistema sanitario nel 2017, “cifra che con il progressivo invecchiamento della popolazione – puntualizza Vescini – è destinata ad aumentare con un conseguente impatto sulla sostenibilità del Ssn”. Attualmente, oltre il 75% degli anziani con frattura del femore viene dimesso dall’ospedale senza un trattamento per l’osteoporosi (dati Iof), “con un rischio 5 volte superiore di andare incontro a una nuova frattura entro i successivi 2 anni – avverte il segretario Siommms – nonché con un incremento della mortalità”.

Come conclude Robert Stewart, Ceo Theramex, “aiutare le donne di tutto il mondo a vivere la loro vita al meglio con soluzioni efficaci, che le possano supportare in ogni fase della loro vita, è la missione Theramex. Il nostro marchio, nato in Francia nel 1970 e oggi presente in oltre 80 Paesi, è da sempre focalizzata sulla salute della donna”.

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