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giovedì, 5 Dicembre, 2024
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Fallimenti professionali e nervosismo

La polemica tra Corrado Formigli e Paolo Corsini continua a infiammarsi. Recentemente, Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai, ha insultato Formigli durante un evento pubblico, definendolo “infame”. In risposta, Formigli ha rilasciato un’intervista a Repubblica, commentando l’insulto e cercando di spiegare le ragioni che potrebbero aver portato Corsini a un attacco simile, chiedendo anche provvedimenti da parte della Rai nei confronti del suo collega.

Formigli ha inizialmente scherzato sul fatto che, qualora Corsini restasse in carica, sarebbe La7 a beneficiarne. Ha definito l’insulto come “gratuito e fuori luogo”, ammettendo di non comprendere le motivazioni alla base del comportamento di Corsini, con cui afferma di non avere mai avuto conversazioni e di non averlo mai insultato. L’unico episodio in cui ha parlato di Corsini è stata l’occasione in cui il direttore ha dichiarato pubblicamente la sua affiliazione politica a Fratelli d’Italia, sollevando interrogativi sulla correttezza di una tale dichiarazione da parte di un alto dirigente della Rai.

Formigli ha anche attribuito la reazione di Corsini a nervosismo dovuto ai recenti insuccessi del suo operato. Ha espresso la sua aspettativa che la Rai si scusi per l’accaduto e prenda una posizione chiara, notando come da anni ci sia un vetto informale da parte della premier Giorgia Meloni e del suo partito nei confronti della sua trasmissione, “Piazzapulita”.

Corsini ha tentato di giustificarsi, dichiarando che il suo commento riguardava un problema fisico, specificando di zoppicare a causa di un infortunio al ginocchio. Tuttavia, la sua spiegazione non ha placato le critiche, con il sindacato Rai Usigrai che ha espresso solidarietà a Formigli, denunciando l’inadeguatezza del linguaggio utilizzato da Corsini.

Inoltre, Corsini, appartenente a Fratelli d’Italia, è stato oggetto di critiche per aver condiviso contenuti di dubbio gusto, compresi citazioni di Mussolini e messaggi provocatori il 25 aprile. Il PD, in particolare, ha chiesto la sua rimozione immediata, sottolineando che le sue azioni visibili configuravano un’apologia del fascismo e richiedendo un’indagine da parte della commissione di Vigilanza Rai.

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