La dipendenza dalla tecnologia è così radicata che qualsiasi interruzione di un servizio popolare può sembrare una catastrofe. Durante il 2024, si sono verificate numerose interruzioni che hanno evidenziato quanto queste situazioni possano influenzare la vita quotidiana. Analizzando i dati di Downdetector dal primo al terzo trimestre del 2024, sono emersi i servizi che hanno subito i maggiori “down”.
Tra i più significativi, Facebook ha registrato l’interruzione più imponente il 5 marzo, con oltre 11,1 milioni di segnalazioni da parte degli utenti. Segue CrowdStrike, un servizio meno conosciuto ma fondamentale per molte aziende, che ha subito quasi 5 milioni di segnalazioni il 19 luglio a causa di un aggiornamento software fallito, influenzando anche servizi di emergenza e compagnie aeree. AT&T ha avuto il terzo maggior down, dovuto a un errore di configurazione che ha impedito l’accesso alla rete per oltre 12 ore.
In Europa, i social media sono stati la principale fonte di problemi. Durante l’interruzione di Facebook del 5 marzo, oltre 3,4 milioni di utenti europei hanno segnalato malfunzionamenti, risultando l’interruzione più grande nella regione nei primi tre trimestri del 2024. WhatsApp ha affrontato la seconda interruzione più grave in Europa all’inizio di aprile, con più di 1,1 milioni di segnalazioni. Anche aziende tedesche come 1&1 e Deutsche Telekom hanno riportato rispettivamente 218.000 e 209.000 segnalazioni di problemi.
Negli Stati Uniti e in Canada, la situazione è simile, con Facebook che guida la lista delle interruzioni. Il 5 marzo, oltre 5,8 milioni di utenti statunitensi hanno segnalato problemi con Facebook. CrowdStrike e AT&T hanno anch’essi subito interruzioni significative, con quasi 5 milioni e 3,4 milioni di segnalazioni, rispettivamente. Anche i servizi di gioco e i provider di telecomunicazioni hanno avuto un impatto considerevole nel paese.
In sintesi, le interruzioni dei servizi tecnologi nel 2024 hanno dimostrato la nostra vulnerabilità e l’impatto che possono avere su utenti e aziende, confermando la centralità della tecnologia nelle nostre vite quotidiane.