L’export italiano al di fuori dell’Unione Europea torna a crescere. Dopo un calo ad agosto, le vendite extra Ue a settembre mostrano un aumento del 5,9% rispetto al mese precedente e del 9,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato che questa indicazione riflette una strategia positiva.
Secondo le ultime stime dell’Istat, gli scambi verso gli Stati Uniti sono in forte crescita (+34%) nonostante l’introduzione di nuovi dazi. Il settore della cantieristica si conferma un elemento cruciale per il made in Italy, con le vendite di navi che generano due terzi del fatturato americano.
Tuttavia, l’Istat segnala un incremento delle importazioni (+6,1%) che supera quello delle esportazioni, destando preoccupazione. Si teme che questo fenomeno possa essere influenzato dalla competitività dei prodotti cinesi, i quali trovano un mercato in Europa durante la guerra commerciale con gli Stati Uniti. I beni di consumo non durevoli (+22,2%) e i beni intermedi (+8,3%) sono i principali settori interessati da questo aumento, con un incremento annuale del 32,3% delle vendite cinesi in Italia.
Nel settembre scorso, l’avanzo commerciale con i Paesi extra Ue ha raggiunto 2,738 miliardi di euro, mentre il deficit energetico è sceso rispetto all’anno precedente. Le vendite hanno mostrato segni di crescita nei beni strumentali (+14,7%), nei beni di consumo non durevoli (+6,3%) e nei beni durevoli (+0,6%). Rispetto allo scorso anno, il fatturato verso l’America è aumentato del 34,4%, mentre i mercati orientali, come Opec e Giappone, mostrano buoni risultati. In calo, invece, il mercato turco, che ha registrato un -33,9%.