L’11 novembre segna l’inizio dell’Estate di San Martino, un fenomeno legato a una leggenda cristiana tradizionale che si verifica nella prima metà di novembre, solitamente dopo un periodo di maltempo. Questo periodo dura circa tre giorni ed è caratterizzato da temperature più miti, simili a quelle estive.
Tuttavia, quest’anno il proverbio “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino” non si avvererà. Le previsioni meteorologiche indicano che, a partire da oggi, giorno dedicato al vescovo Martino di Tours, arriverà l’Inverno di San Martino, portando con sé neve a quote di 900-1000 metri e pioggia nelle regioni del Nord-ovest tra domani e mercoledì.
La leggenda che spiega il significato di questa festa narra che l’11 novembre San Martino incrociò un povero infreddolito mentre cavalcava nei pressi di Amiens, in Francia. Colpito dal freddo pungente, il Santo decise di tagliare il suo mantello in due per offrire un riparo al viandante. Questo gesto di generosità fu così apprezzato che, nel momento stesso in cui donava parte del suo mantello, apparve un sole caldo.
Meteorologicamente, l’Estate di San Martino è vista come un periodo di clima mite e gradevole che segue una fase burrascosa tipica dell’autunno, rappresentando così un’ultima tregua prima dell’arrivo inesorabile dell’inverno. Nonostante le aspettative, le condizioni meteo di quest’anno sembrano suggerire una transizione anticipata verso un clima invernale.
Il fenomeno dell’Estate di San Martino è quindi non solo un momento di cui godere, ma anche un simbolo della generosità e dell’accoglienza rappresentata dalla figura di San Martino, che continua a essere celebrato e ricordato in tutta Europa anche nei giorni nostri. Questa festa testimonia il passaggio delle stagioni e l’intimo legame tra cultura, tradizione e natura che caratterizza la vita di molte comunità.