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Ergastolo per Giampaolo Amato, ex medico Virtus Bologna: condanna per le morti della moglie e della suocera

Giampaolo Amato, ex medico della Virtus Bologna, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Bologna con l’accusa di aver ucciso la sua suocera e la moglie. La sentenza, emessa dopo sei ore di deliberazione, è arrivata al termine di un processo indiziario in cui Amato ha sempre proclamato la sua innocenza. Le vittime, Giulia Tateo, 87 anni, e Isabella Linsalata, 62 anni, sono state uccise a distanza di 22 giorni nel 2021, utilizzando un mix letale di Midazolam e Sevoflurano.

La corte ha ritenuto Amato l’unico responsabile degli omicidi, poiché era in grado di maneggiare e procurarsi i farmaci utilizzati, e si trovava nei luoghi degli eventi nei momenti critici. Dalle indagini è emerso che una bottiglia di vino conservata dalla sorella di Isabella risultava positiva al Midazolam, rinforzando l’ipotesi di omicidio. I pubblici ministeri hanno sostenuto che Amato desiderava appropriarsi degli immobili della moglie, nonostante la separazione a causa di una relazione extraconiugale, suggerendo ciò come possibile movente.

Amato è stato assolto dall’accusa di peculato per l’uso di farmaci provenienti dalle strutture sanitarie dove lavorava, poiché non si è trovato riscontro in merito a questa imputazione. L’Ausl di Bologna, che si era costituita parte civile, ha visto respinta la sua richiesta di risarcimento.

Le vittime, come stabilito dalla sentenza, hanno portato a risarcimenti di 750.000 euro alla sorella di Isabella e 230.000 euro al fratello di Giulia. Le motivazioni della condanna saranno rese note entro 90 giorni. Amato, durante il processo, ha dichiarato: “Sono un innocente che si rivolge al suo giudice. Non ho mai commesso alcun reato, e la mia vita è stata distrutta”. Il suo avvocato ha difeso la sua innocenza, sostenendo che le morti dovrebbero essere considerate naturali e criticando l’approccio unidirezionale del processo.

La cronaca di questa vicenda ha suscitato molte reazioni, riflettendo sulla complessità delle accuse e sul profondo impatto che ha avuto sulla vita delle famiglie coinvolte. Nonostante la condanna, Amato continua a professare la sua innocenza e spera di riunirsi ai suoi affetti e alla sua vita precedente.

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