L’agenzia europea Ema ha raccomandato l’approvazione del farmaco lecanemab per il trattamento dell’Alzheimer in fase iniziale, rappresentando un potenziale passo avanti nella lotta contro questa malattia neurodegenerativa. Questo anticorpo monoclonale, prodotto dalle aziende Biogen ed Eisai con il nome commerciale di Leqembi, ha dimostrato di rallentare il deterioramento cognitivo. Tuttavia, la raccomandazione si applica solo a una specifica categoria di pazienti con un rischio ridotto di effetti avversi gravi.
Il lecanemab agisce attaccando l’amiloide, una proteina che si accumula nel cervello e forma placche caratteristiche della malattia. Il farmaco è destinato a pazienti con deterioramento cognitivo lieve o demenza lieve legata all’Alzheimer, che presentano al massimo una copia del gene ApoE4, associato a un aumento del rischio di sviluppare la malattia. Sebbene inizialmente bocciato a luglio 2024 a causa di potenziali effetti collaterali rari ma gravi, come gonfiore cerebrale e sanguinamenti, l’Ema ha rivalutato il caso e deciso che i benefici superano i rischi per questa categoria di pazienti.
Per garantire la sicurezza, l’Ema ha stipulato che i pazienti debbano essere monitorati attraverso risonanze magnetiche prima di iniziare la terapia e prima delle dosi 5, 7 e 14, dato che il farmaco viene somministrato per via endovenosa ogni due settimane. Le raccomandazioni per l’uso sono state accolte con favore dai professionisti del settore. Gli esperti hanno evidenziato che questo rappresenta un progresso significativo nella ricerca, offrendo nuove speranze per il trattamento dell’Alzheimer, in particolare nelle fasi iniziali.
Il commento di Alessandro Padovani e Marco Bozzali, presidenti delle rispettive società neurologiche, ha sottolineato l’importanza di questa approvazione, mentre Mario Possenti, della Federazione Alzheimer Italia, ha espresso entusiasmo per le nuove possibilità di cura, pur avvertendo riguardo ai limiti della terapia. La raccomandazione sarà ora inviata alla Commissione europea per l’approvazione finale, che si prevede avverrà entro la prima metà del 2025, dopo la quale l’Aifa potrà autorizzare la commercializzazione del lecanemab.