Elon Musk è descritto come una figura interessante dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante l’evento ‘Prima le idee, ritorno al futuro’ ad Andria. Giuli esprime soddisfazione nell’essere collegato a Musk e, per estensione, a Donald Trump e a Marte. Commenta anche che non gli dispiace vedere Musk sorridere mentre altri, che vivono in una “realtà parallela”, sorridono meno.
Giuli affronta le critiche sul suo modo di parlare, definito ‘giuliese’. Riconosce il gioco di satira, affermando che quando Matteo Renzi lo attacca per il suo linguaggio, lui risponde comparando le loro capacità cognitive. Il ministro sottolinea che la parola ‘apocalittismo’, sebbene possa sembrare inquietante, non dovrebbe spaventare chi lavora in Commissione Cultura. Riguardo alla satira, Giuli afferma di accettare le imitazioni, incluso il suo “giuliese”, come parte del gioco.
Inoltre, racconta un episodio alla Buchmesse di Francoforte, dove ha citato Albert Camus. Alcuni hanno frainteso la citazione, ipotizzando collegamenti a ideologie estreme, ma Giuli chiarisce che Camus era un critico del comunismo e non un totalitario. Quindi, ritiene che il suo linguaggio esista solo se qualcuno decide di strumentalizzarlo. Nonostante la satira, Giuli sostiene di ricevere segnali di apertura da artisti di sinistra e di destra, attribuendo maggiore disponibilità al dialogo alla destra al governo.
Discussa anche il caso di Francesco Spano, recentemente dimessosi, affermando che si tratta di un’“aggressione mediatica” piuttosto che di un reale scandalo. Giuli dice che Spano ha subito ingiuste rappresentazioni da parte di fanatici e sottolinea che il circo mediatico che lo critica non rappresenta necessariamente la destra. Esprime dispiacere per le dimissioni di Spano, ma crede fermamente nella competenza di Valentina Gemignani, sua successora, che porterà avanti un’ottima continuità.
Conclude affermando che si aspetta che Spano avrà successo come segretario generale del Maxxi e ribadisce di avere per lui stima e amicizia.