Emilia-Romagna e Umbria sono chiamate al voto il 17 e 18 novembre 2024 per le loro elezioni regionali. Le urne rimarranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.
Nell’Emilia-Romagna, i candidati alla presidenza sono quattro: Michele De Pascale per la coalizione di centrosinistra, Elena Ugolini per il centrodestra, Federico Serra per Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista, e Luca Teodori per la lista civica ‘Lealtà Coerenza Verità’. Queste elezioni sono state anticipate di un anno rispetto alla scadenza prevista per il 2025, in seguito all’elezione del presidente uscente Stefano Bonaccini durante le ultime elezioni europee.
Per quanto riguarda l’Umbria, ci sono nove candidati in corsa per la presidenza. Donatella Tesei, attuale presidente e candidata per il centrodestra, affronta Stefania Proietti del centrosinistra. Gli altri candidati, in ordine alfabetico, includono Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Martina Leonardi (Insieme per un’Umbria resistente), Giuseppe Paolone (Forza del Popolo), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Fabrizio Pignalberi (Quinto Polo per l’Italia e Più Italia Sovrana), Marco Rizzo (Alternativa riformista e Democrazia Sovrana Popolare), e Giuseppe Tritto (Umani Insieme Liberi).
Queste elezioni regionali rappresentano un momento importante per gli elettori di entrambe le regioni, poiché influenzeranno decisivamente le politiche locali nei prossimi anni. Il numero dei candidati riflette la varietà di opinioni e progetti politici presentati, dando agli elettori un ampio spettro di scelta. In Emilia-Romagna, la corsa per la presidenza sembra acerba, considerata l’anticipazione delle elezioni e il forte impegno dei candidati, mentre in Umbria si evidenzia la presenza di diverse forze politiche, ognuna con le proprie proposte e visioni per il futuro della regione. Gli esiti di queste elezioni saranno cruciali anche per il panorama politico nazionale, rappresentando un test per le forze attualmente al governo e un’opportunità per quelle all’opposizione di guadagnare terreno. Le elezioni, quindi, non riguardano solo il livello locale, ma hanno anche rilevanza a livello più ampio, sia per le coalizioni che per i movimenti emergenti.