Ricucire i rapporti con Vincenzo De Luca risulta una missione complessa per una parte del Partito Democratico (Pd), in particolare per l’area riformista. L’obiettivo è di mantenere la Campania sotto una guida di centrosinistra nelle prossime elezioni regionali, evitando possibili spostamenti verso destra da parte delle liste civiche che finora hanno sostenuto De Luca. Il tentativo è definito “molto complicato” da chi si sta impegnando per ricomporre la situazione.
Durante una recente conferenza stampa, De Luca ha mostrato poca predisposizione a farsi da parte e ha fatto intendere di voler lanciare una propria lista, suggerendo un rilancio piuttosto che un passo indietro. Nonostante il Pd sia forte nella regione, dominando le europee, c’è la consapevolezza che per vincere sarà fondamentale un’ampia coalizione. La perdita di consensi a favore del centrodestra renderebbe le prospettive più difficili.
Le trattative per ricucire lo strappo potrebbero includere il deputato Piero De Luca, figlio del governatore. Inoltre, la questione del commissariamento del Pd campano, in corso da tre anni, gioca un ruolo importante nella lotta per il rinnovamento del partito. De Luca ha chiesto la fine del commissariamento e l’organizzazione di un congresso regionale. I tentativi di smorzare le tensioni dipenderanno dalla volontà del governatore, con un incontro programmato per giovedì che permetterà di chiarire la situazione.
Il commissario del Pd campano, Antonio Misiani, ha avviato incontri con i partiti che sostengono De Luca, come Azione e Italia Viva, per esplorare una possibile alleanza ampliata che includa anche i 5 Stelle, il cui coordinatore regionale ha manifestato apertura a collaborare con tutte le forze progressiste.
L’incontro di De Luca con la sua maggioranza potrebbe essere decisivo nel chiarire le sue intenzioni e capire chi si schiera con lui, mentre il capogruppo dem in regione, Mario Casillo, ha suggerito la necessità di integrare l’operato di De Luca con il desiderio del partito di rinnovarsi. Questo momento potrebbe rivelarsi cruciale nel determinare se il futuro del Pd e di De Luca sarà condiviso o destinato alla separazione.