Dopo le recenti elezioni in Austria, che hanno visto la vittoria dell’estrema destra con il partito Fpo di Herbert Kickl, è aumentata la tensione nel governo italiano guidato da Giorgia Meloni. L’Fpo ha ottenuto il 29,2% dei voti, ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta, costringendo alla formazione di una coalizione per il nuovo governo. Antonio Tajani, di Forza Italia, ha espresso preoccupazione parlando di “rigurgiti neonazisti” e ha dichiarato che è necessario un governo popolare che escluda l’Fpo. Ha sottolineato che le battaglie politiche si vincono al centro per evitare che gli estremisti di destra e sinistra possano creare danno alla democrazia.
Dall’altra parte, Matteo Salvini, leader della Lega, ha salutato con entusiasmo il risultato dell’Fpo, criticando Tajani senza nominarlo direttamente. Salvini ha affermato che non c’è motivo di allarmarsi per il neonazismo in Austria e ha evidenziato la necessità di rispettare il voto popolare, sostenendo che il successo dell’Fpo riflette le priorità della gente austriaca, come la sicurezza e il contrasto all’immigrazione clandestina.
Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, ha aggiunto che il voto per l’Fpo è un esempio di libera espressione democratica, criticando la sinistra che lo definisce “un giorno nero per la democrazia”. Ha evidenziato la contraddizione della sinistra, che accusa gli altri di fascismo pur essendo intolleranti e discriminatori.
In mezzo a queste tensioni, Giorgia Meloni ha scelto di mantenere il silenzio. Nonostante il suo indice di gradimento sia aumentato dai tempi dell’insediamento nel 2022, sembra non voler prendere posizione su quanto accaduto in Austria o sulle fratture all’interno della sua coalizione. La situazione in Austria e le reazioni dei membri del governo italiano riflettono un panorama politico complesso, in cui il rischio di divisioni interne potrebbe influenzare l’azione del governo stesso.
In sintesi, le elezioni austriache hanno acceso vivaci dibattiti tra i membri del governo italiano, con posizioni contrastanti sulla vittoria dell’estrema destra, mentre la premier Meloni rimane in una posizione di riserbo per evitare conflitti all’interno della sua coalizione.