Domenica in Argentina si sono svolte le elezioni legislative di metà mandato, che hanno rinnovato la metà della Camera dei Deputati e un terzo del Senato. Questo voto rappresenta un indicatore chiave della popolarità del presidente Javier Milei, il quale ha affrontato un calo di consenso e difficoltà nel riconfermare il proprio potere in parlamento, attualmente dominato dalle opposizioni.
La situazione economica del paese è anch’essa in gioco, poiché il supporto economico degli Stati Uniti, in particolare del presidente Donald Trump, è stato minacciato. Le misure adottate da Milei per affrontare l’inflazione non hanno prodotto i risultati sperati, portando a tagli nei sussidi e all’aumento della spesa pubblica, che ha colpito le fasce più vulnerabili della popolazione.
Con il suo partito, La Libertad Avanza, Milei detiene una netta minoranza in parlamento, avendo ottenuto solo il 25% dei voti. Nonostante un iniziale sostegno alla sua legge di riforme, non è più riuscito a far approvare ulteriori misure. L’opposizione, guidata dai peronisti, ha mantenuto una posizione robusta, approvando leggi contrarie alle politiche di Milei.
Recentemente, Milei ha affrontato scandali che hanno intaccato la sua reputazione, inclusi problemi legati al suo principale consigliere e alla sua famiglia. La situazione economica è peggiorata, portando a una perdita di appeal tra gli elettori, in particolare nei centri urbani come Buenos Aires, dove la coalizione peronista ha trionfato.
Mentre Milei ha ricevuto un supporto dall’amministrazione statunitense, l’ingerenza straniera è stata denunciata dalla sinistra, complicando ulteriormente la sua posizione politica. A fronte di scandali interni e disillusione popolare, le prospettive per Milei potrebbero delinearsi in un contesto complicato, con il suo partito che ambisce a ottenere una posizione più forte in parlamento.