I dinosauri erbivori erano giganti dell’era preistorica che hanno abitato la Terra milioni di anni fa, ma il loro fascino persiste ancora oggi grazie ai resti e alle riproduzioni trovate nei musei. Questi animali, definiti “terribili lucertole” dal paleontologo Richard Owen nel 1842, variavano notevolmente in dimensioni, da esemplari giganteschi a quelli di dimensioni più modeste. La loro struttura anatomica presentava arti perpendicolari al corpo, coda e ventre non toccavano il suolo quando erano fermi, e avevano una copertura di corazze e scaglie.
Nutrendosi esclusivamente di piante come cicadi, conifere e felci, i dinosauri erbivori avevano un apparato digerente specializzato e denti adattati per strappare e masticare foglie. Alcuni utilizzavano “gastroliti”, pietre nello stomaco che aiutavano a digerire materiali fibrosi.
Tra i dinosauri erbivori più noti ci sono il Brachiosaurus, che pesava fino a 50 tonnellate e utilizzava il lungo collo per raggiungere le cime degli alberi, e il Triceratops, famoso per le sue tre corna e il cranio imponente. Il Diplodocus, noto per il collo enormemente lungo, poteva raggiungere 35 metri ed era specialmente adattato a mantenere una posizione orizzontale. Il Protoceratops, più piccolo, e lo Stegosaurus, distintivo per le sue placche dorsali, sono altri esemplari noti. Infine, il Patagotitan Mayorum scoperto recentemente, è stato identificato come uno dei più grandi dinosauri mai esistiti.
L’interesse scientifico e culturale per i dinosauri erbivori rimane alto, come dimostrano film come Jurassic Park e personaggi delle animazioni.