Quando pensiamo a robot, immaginiamo spesso forme meccaniche tradizionali. Tuttavia, esistono robot più flessibili e adattabili, noti come soft robot, che si ispirano alla natura per affrontare ambienti variabili. Questi robot bio-ispirati analizzano come gli esseri viventi si comportano nel loro habitat per sviluppare tecnologie innovative. Ad esempio, robot progettati per il movimento sotterraneo si basano sui lombrichi, mentre per quelli aerei si osservano le api, e per il trasporto di semi si studiano le piante.
Un focus particolare è sui robot ispirati ai polpi, noti per la loro flessibilità e capacità di adattamento. Il polpo ha un corpo senza scheletro, che gli consente di deformarsi e passare attraverso spazi angusti. I suoi tentacoli, dotati di un sistema muscolare unico, consentono movimenti versatili. Le ventose, disposte lungo i tentacoli, permettono di afferrare oggetti in modo preciso, rendendo il polpo un modello ideale per la robotica bio-ispirata.
Negli ultimi anni, sono emersi diversi progetti ispirati ai polpi, tra cui Octopus, un robot realizzato in silicone in grado di afferrare oggetti di diverse forme. Altri sviluppi includono un braccio robotico morbido dell’IIT di Genova, progettato per ambienti angusti, che utilizza ventose artificiali per migliorare la presa. Recentemente, ricercatori hanno introdotto un braccio morbido con ventose biomimetiche, in grado di adattarsi a oggetti di varie forme.
Nel 2024, è stato presentato SpiRobs, un robot stampato in 3D ispirato alla spirale logaritmica, capace di sollevare oggetti molto più pesanti di sé. Questo progetto open source è accessibile per chiunque voglia ricrearlo.
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