È con grande tristezza che il mondo dello sport italiano annuncia la scomparsa di Renato Molinari, leggenda della motonautica, avvenuta all’età di 78 anni. Molinari è stato un campione indiscusso, riconosciuto per i suoi importanti traguardi. Nel 2018, ha ricevuto il Collare d’oro al merito sportivo, la massima onorificenza italiana, e nel 2015 è stata dedicata a lui una piastrella nel Walk of Fame del Foro Italico.
Nato a Nesso, sul lago di Como, Molinari è cresciuto in un ambiente intriso di motoscafi, grazie al padre Angelo, pilota e progettista di imbarcazioni. Ha intrapreso la sua carriera da pilota a soli 18 anni, conquistando numerosi titoli e gare prestigiose. Tra il 1981 e il 1984, ha vinto tre campionati di Formula 1, e successivamente ha trionfato quattro volte in gare iconiche come la 24 ore di Rouen, la 6 ore di Parigi e la Pavia-Venezia, dove ha stabilito il record della corsa.
La carriera di Molinari è stata caratterizzata da successi straordinari e dall’impostazione innovativa del suo lavoro. Dopo il ritiro dalle competizioni, è diventato general manager del team Nordica nel 1985, continuando a contribuire attivamente al mondo della motonautica. In quel medesimo anno, ha anche progettato e guidato il catamarano Falcon 46.
Durante la sua carriera ha stabilito ben undici record mondiali ed è stato premiato cinque volte come miglior atleta con il titolo di “Chevron Sportsman dell’anno”. La sua determinazione e la sua passione lo hanno reso un vero pioniere nel suo sport. Ricordava che “non ne ho mai sbagliata una” e che ha sempre curato personalmente i dettagli delle sue imbarcazioni per adattarle alle specifiche competizioni.
Molti messaggi di cordoglio hanno affollato i social e i media, inclusa una dichiarazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha espresso il dolore e la gratitudine del movimento sportivo italiano per il contributo e l’eredità lasciata da Molinari. La sua figura rimarrà per sempre un simbolo di eccellenza e passione nel mondo della motonautica.