Un post recentemente apparso sul dark web offre l’accesso amministrativo a un negozio online italiano basato su Magento per 200 dollari. Questo annuncio, pubblicato da un utente con il nickname “kazu”, espone informazioni sensibili come dati di clienti e ordini, sollevando seri problemi di sicurezza per le imprese italiane.
Il venditore sostiene che il sito compromesso dispone di 15.145 clienti registrati, 28.500 ordini e oltre 1,6 milioni di euro in vendite. Attualmente non è possibile identificare l’azienda coinvolta, ma è fondamentale che questa analizzi le vulnerabilità della piattaforma Magento per evitare ulteriori rischi.
Il criminale fornisce i suoi contatti su piattaforme anonime come Tox, Signal e Telegram, utilizzate comunemente per garantire l’anonimato nelle transazioni illecite. Questi venditori appartengono a una categoria nota come broker di accesso, che si specializzano nella violazione di sistemi e nella rivendita degli accessi a terzi, spesso a gruppi di ransomware o a frodi digitali.
Il fatto che un e-commerce italiano sia nel mirino rappresenta una minaccia concreta. Molte PMI nel paese non hanno sistemi di monitoraggio adeguati e non possono sapere se i loro accessi sono stati compromessi. Le conseguenze di un accesso compromesso possono includere furto di dati personali, manomissioni nei sistemi di pagamento e violazioni del GDPR.
In questo contesto, la Cyber Threat Intelligence (CTI) gioca un ruolo cruciale nel riconoscere e contrastare tempestivamente le minacce. Analizzando forum e mercati del dark web, la CTI aiuta a scoprire dati rubati e a prevenire attacchi. Senza un programma di CTI, molte aziende potrebbero rendersi conto di un attacco solo dopo che questo è avvenuto.
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