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Droga e bambini: dal Fentanyl all’eroina, la paghetta basta per una mini dose. Allerta dei pediatri.

L’Associazione culturale pediatri (Acp) ha lanciato un allarme riguardo alla crescente accessibilità delle droghe per i giovanissimi e i bambini, evidenziando il calo dei prezzi delle sostanze e l’abbassamento dell’età in cui avviene il primo contatto, ora mediamente a 12 anni. Secondo Giorgio Ricci, direttore del Centro Antiveleni Aoui di Verona, i giovani sono esposti a queste sostanze principalmente attraverso il passaparola e nei pressi delle scuole. Il Fentanyl e l’eroina, per esempio, sono facilmente accessibili a prezzi che possono competere con le paghette infantili.

La modalità di distribuzione delle droghe è cambiata, spostandosi prevalentemente su internet. Le sostanze sono assunte non solo per il loro effetto, ma anche per il rito che si costruisce attorno all’uso, simile al fenomeno del ‘Binge drinking’. I giovani cercano esperienze esotiche, come la bevanda psichedelica ‘ayahuasca’, elemento che ha già portato a tragedie, come il decesso di un ragazzo in Veneto. Secondo Ricci, la differenza tra le nuove droghe e quelle del passato risiede nel fatto che oggi la droga è vista come un mezzo per socializzare, in contrapposizione al passato dove l’uso era spesso un atto di ribellione.

Oltre alle sostanze stupefacenti, l’uso di giochi e applicazioni sui social network sta creando nuovi problemi di dipendenza tra i giovani, causando effetti paragonabili a quelli delle droghe tradizionali. Le nuove sostanze continuano a entrare nel mercato a ritmi allarmanti, quasi 960 nuove molecole all’anno, sfuggendo alla classificazione legale e rendendo difficile il controllo.

Secondo i dati presentati dal Parlamento, circa 960.000 giovani tra i 15 e i 19 anni hanno già provato sostanze psicoattive illegali, e oltre 680.000 lo hanno fatto nell’ultimo anno. Il Fentanyl, particolarmente pericoloso, ha causato innumerevoli decessi negli Stati Uniti e in Europa, con un crescente numero di casi anche in Italia.

Infine, c’è preoccupazione per la diffusione del ‘kit del suicidio’, venduto online e responsabile di morti in Italia. Ricci ha sottolineato la gravità della situazione, invitando a un attento controllo e consapevolezza nel contrastare queste problematiche.

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