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dopo l’adozione la situazione diventa agghiacciante


Piccola e sfortunata, ma le disavventure l’hanno fatta crescere: la storia di Elena-Mabel, la gatta cieca restituita al rifugio.

Gatto Elena Mabel

Alle volte ciò che accade nella vita può essere formativo per il nostro carattere, e lo stesso vale anche per i nostri amici animali, come nel caso di Elena poi ribattezzata Mabel, la gatta cieca restituita allo stesso rifugio da cui era stata adottata. Le continue disavventure non hanno fatto altro che renderla più forte, così da affrontare meglio le sfide cui la sottoponeva la vita: ecco la sua storia.

La gatta cieca restituita al rifugio: un carattere fragile

Quando la gatta Elena era stata ‘scelta’ dai suoi nuovi padroni per una nuova vita che la attendeva era già cieca ad entrambi gli occhi fin dalla nascita, ma la menomazione fisica dovuta alla cecità felina era in realtà una disabilità meno importante rispetto al suo carattere. Schiva, riservata e molto timida, soffriva di ansia profonda e non riusciva a stare bene con i suoi simili e con i responsabili.

Gatto cieco ad entrambi gli occhi

Il non riuscire a vedere le impediva di essere sicura di sé, quindi saltava a ogni rumore e si fidava poco degli altri; ma i problemi fisici non erano finiti qui. Infatti in seguito si è scoperto che soffrisse anche di idrocefalo o acqua nel cervello del gatto, una condizione che può essere curata e tenuta sotto controllo, a fronte di alcune spese mediche. Ma il vero colpo per Elena è stato quello di ‘perdere’ la famiglia che l’aveva adottata e che ha pensato di restituirla allo stesso rifugio dove l’aveva prelevata.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Gatta cieca a causa della scarsa igiene, la storia di Moet

La gatta cieca restituita al rifugio: la vita l’ha fatta crescere in fretta

Ma quando dopo pochi mesi, a luglio scorso, è tornata dai suoi vecchi ‘amici’, senza un biglietto, senza una spiegazione e in uno scatolone, la gatta Elena non era più la stessa: era cresciuta, aveva gli stessi problemi fisici ma queste stesse limitazioni e l’abbandono subito l’avevano fatta crescere in fretta. Era più sicura di sé, più socievole e soprattutto non soffriva più di ansia del gatto.

Gatta bianca cieca

Una personalità del tutto diversa, confermata da un nome nuovo, Mabel. Ma non è finita qui poiché la vita aveva in serbo per questa coraggiosa e intraprendente gattina qualcosa di speciale, una nuova famiglia, stavolta quella giusta. Sono stati i nuovi padroni a notarla immediatamente sul canale social del rifugio, la Greenville Humane Society, e a sceglierla tra gli altri gatti del rifugio.

Una volta incontrati, Mabel li ha subito conquistati col suo carattere deciso e socievole, che quasi ha offuscato del tutto il problema fisico della cecità. Insomma la storia di Elena-Mabel dovrebbe essere di insegnamento per tutti: nella vita non bisogna mai arrendersi alle difficoltà, anzi bisogna ‘sfruttarle’ affinché ci rendano più indipendenti e forti.

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