A Viareggio, una donna di 65 anni, Cinzia Dal Pino, è stata arrestata per omicidio volontario dopo aver investito e ucciso un uomo, Said Malkoun, di 47 anni, che l’aveva scippata. L’incidente è avvenuto alla Darsena domenica sera. La donna, dopo essere stata derubata della borsa, ha avvistato l’autore del furto, un algerino senza fissa dimora, e lo ha travolto con il suo SUV, schiacciandolo contro la vetrina di un negozio.
Gli investigatori hanno rapidamente determinato che non si è trattato di un incidente. Dopo aver visionato le telecamere di sorveglianza, hanno trovato un video che mostrava chiaramente la donna mentre inseguiva l’uomo per poi investirlo. La vittima, trovata in gravi condizioni sul marciapiede, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale, ma ogni tentativo di rianimazione è risultato vano.
Il 47enne, noto tra i senzatetto della zona, era già conosciuto per piccoli precedenti di furto. L’episodio ha sollevato interrogativi su come la donna abbia deciso di farsi giustizia da sola. Dopo l’investimento, è scesa dal veicolo, ha recuperato la borsa e si è allontanata.
L’agente di polizia ha confermato l’intenzionalità dell’azione, sottolineando che la donna ha approfittato della situazione per riprendersi ciò che le era stato rubato. Al momento dell’arresto, l’unica dichiarazione della Dal Pino è stata la sua giustificazione: “Mi aveva scippato”. L’accusa di omicidio volontario riflette la gravità dell’azione e la necessità di rispondere alle conseguenze di un gesto estremo e violento.
Questo incidente mette in luce le tensioni sociali in materia di giustizia e sicurezza, dove la reazione a un crimine può rapidamente sfociare in conseguenze fatali. La questione della legittimità della giustizia personale e della violenza come risposta a un crimine rimane un tema delicato, richiedendo un’attenta riflessione da parte della società in generale.
Il caso segue una serie di eventi simili in Italia, evidenziando l’importanza di affrontare le preoccupazioni per la sicurezza pubblica e il supporto ai più vulnerabili, come i senza tetto, in un contesto di crescente insoddisfazione verso le dinamiche del crimine e la giustizia.