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venerdì, 28 Marzo, 2025
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Disturbo algico, il misterioso connubio mente-corpo

Il disturbo algico causa una sofferenza intensa, ma i sintomi sono privi di riscontri oggettivi nei test medici. Si tratta di dolori fisici percepiti erroneamente a causa di disfunzioni psicologiche e psichiatriche, motivo per cui viene definito “disturbo psicogeno”. È essenziale riconoscere la connessione tra mente e corpo per sviluppare strategie terapeutiche efficaci che considerino l’individuo nella sua totalità.

La persistenza del dolore può prolungarsi oltre i normali tempi di guarigione, durando mesi o anni. Disturbi psichiatrici come ansia e depressione spesso accompagnano il dolore cronico, creando un ciclo vizioso in cui il disturbo alimenta il disagio psicologico e viceversa. Il dolore cronico è multifattoriale e può derivare da malattie fisiche o essere idiopatico, con una disfunzione nei circuiti nervosi che gestiscono la percezione del dolore.

Le emozioni e i pensieri influiscono significativamente sulla percezione del dolore. La depressione aumenta la sensibilità al dolore a causa di alterazioni neurochimiche, rendendo comune una visione negativa di sé nei pazienti. Anche l’ansia cronica amplifica la sensibilità, distorcendo la percezione delle sensazioni corporee. La somatizzazione, in cui il disagio emotivo si traduce in sintomi fisici, è rilevante; i pazienti percepiscono il dolore in modo amplificato.

Il contesto sociale e le relazioni influenzano la gestione del dolore: isolamento, disoccupazione e difficoltà economiche possono intensificare il disagio. La cura richiede un approccio integrato, combinando la gestione del dolore fisico con supporto psicologico e, se necessario, psichiatrico.

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