Elon Musk ha criticato la scheda elettorale di New York, sostenendo che ci siano errori e che non vengano richiesti documenti d’identità per votare. Ha notato che il nome di Mamdani appare due volte e che Cuomo è collocato troppo in basso. Tuttavia, la realtà è diversa: Mamdani è candidato sia per i Democratici sia per il partito locale delle Working Families, e a New York è sufficiente fornire l’indirizzo e la firma per votare. Nonostante le informazioni errate, il suo post ha raggiunto oltre 7 milioni di persone in poche ore ed è stato condiviso circa 30.000 volte.
Questo episodio riporta alla mente le elezioni presidenziali, quando si moltiplicavano le accuse infondate di brogli. Musk, che un giorno prima aveva sostenuto Cuomo, ha continuato a criticare Mamdani. Nel frattempo, Donald Trump ha lanciato insulti contro gli ebrei di New York, avvertendo che chi vota per Mamdani è «stupido».
Uno studio ha rivelato che i post razzisti e islamofobi contro Mamdani hanno accumulato 1,5 miliardi di visualizzazioni. Il candidato è stato accusato di terrorismo e sono stati invocati la revoca della sua cittadinanza e la deportazione, con un aumento dell’odio del 450% tra settembre e ottobre.
In risposta, Mamdani ha dichiarato che con una frazione dei fondi di Musk si potrebbero finanziare programmi di trasporto gratuiti a New York. Ha anche affermato che è tempo di affrontare l’attuale crisi autoritaria. Mamdani vive ad Astoria, un quartiere del Queens noto per la sua rappresentanza socialista.
