Emma Bonino, presidente di +Europa, dovrà prendersi una pausa dalla politica dopo un ricovero causato da una crisi cardio-respiratoria, che l’ha vista passare anche dalla terapia intensiva. In un’intervista, ha espresso la sua paura e la necessità di un periodo di riposo dall’attività pubblica, pur continuando a sostenere battaglie sui diritti civili, in particolare quella per il fine vita. Bonino ha dichiarato che le questioni fondamentali di vita e morte si presentano con maggiore intensità quando si affronta una malattia.
Nell’intervista a Repubblica, Bonino ha raccontato della sua esperienza di ricovero, affermando che è stata “dura”, ma ha confermato che, anche una volta tornata a casa, seguirà con interesse le battaglie politiche, come il referendum sulla cittadinanza previsto per la primavera. È decisa a rimettersi in forze per poter contribuire attivamente.
Bonino ha inoltre sottolineato l’importanza di approvare una legge completa riguardo al fine vita e al suicidio assistito, esprimendo la sua intenzione di recuperare le forze e tornare rapidamente all’azione. Ha ribadito che non è possibile fermarsi sui diritti conquistati, poiché ciò equivarrebbe a un regresso. Il 30 ottobre Emma Bonino ha lasciato la clinica romana dove aveva completato il suo ricovero, a seguito del trattamento all’ospedale Santo Spirito.
La storica leader dei Radicali ha una cartella clinica fragile, avendo combattuto in passato contro un tumore ai polmoni, un microcitoma polmonare, sconfitto dopo otto anni. Recentemente ha anche subito la rottura del femore sinistro, complicando ulteriormente le sue condizioni di salute.
In aggiunta, Bonino ha criticato Antonio Tajani riguardo a un tweet sul caso di Ilaria Salis, indirizzando un messaggio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ha espresso la sua opinione contro l’accordo sui migranti tra Italia e Albania, sottolineando che ci sono grandi sfide da affrontare e che è fondamentale non fermarsi sui diritti già conquistati. Emma Bonino dimostra così di rimanere un’attivista energica, nonostante le difficoltà personali, e una sostenitrice dei diritti civili.