Nuovo scontro tra Alessandro Di Battista e Alan Friedman negli studi di Dimartedì su La7, durante il quale si sono confrontati su Kamala Harris e Donald Trump. La puntata, andata in onda il 5 novembre, precedeva di poco l’elezione di Trump come 47° presidente degli Stati Uniti. Di Battista, ex esponente del Movimento 5 Stelle, ha espresso una forte critica non solo agli Stati Uniti, ma in particolare a Kamala Harris.
All’inizio della discussione, il conduttore Giovanni Floris ha chiesto a Di Battista chi voterebbe, e lui ha risposto con un attacco nei confronti della campagna elettorale americana, descrivendola come priva di idee e caratterizzata da insulti. Ha dichiarato che se fosse stato americano, probabilmente, avrebbe votato per Jill Stein, una candidata indipendente. Secondo Di Battista, la situazione attuale è tale che oltre a Trump, Kamala Harris rappresenterebbe un problema maggiore.
Di Battista ha continuato a esprimere preoccupazioni riguardo alla guerra in Ucraina, affermando che non è sicuro se Trump agirà in modo diverso rispetto all’amministrazione Biden. Ha criticato Biden e Harris per aver fornito 20 miliardi di euro di armamenti a Israele, sostenendo che questi vengono utilizzati contro i palestinesi. Durante l’analisi, ha sottolineato che la vicepresidente Harris ha contribuito ad alimentare la crisi ucraina, così come Biden fosse responsabile della guerra in Libia, che ha danneggiato gli interessi europei.
Friedman ha cercato di intervenire, ma Di Battista ha chiesto silenzio, affermando di avere il diritto di portare avanti il suo discorso. Questo ha generato un’intensificazione delle tensioni tra i due opinionisti, mentre Floris tentava di mantenere la calma nel dibattito. Di Battista ha anche menzionato che l’attentato subito da Trump è una verità storica, cercando di porre un punto fermo sulla sua affermazione sull’ex presidente.
La discussione ha messo in luce le differenze di opinione tra i due esperti in materia di politica internazionale e le loro valutazioni sulle attuali dinamiche politiche negli Stati Uniti, rendendo evidente il clima di forte polarizzazione tra le loro posizioni.