La perizia medico-legale ha confermato che Liliana Resinovich è morta “in via di elevata probabilità” il 14 dicembre 2021, attorno a mezzogiorno, a causa di omicidio. La relazione degli esperti, tra cui l’anatomopatologa Cristiana Cattaneo, ha indicato che la causa della morte è stata un’asfissia meccanica esterna, collegata a lesioni contusive. L’ultimo avvistamento di Liliana risale alle 8:50 del mattino, quando è stata ripresa da una videocamera mentre attraversava piazzale Gioberti a Trieste.
Contrariamente all’ipotesi di suicidio che era stata inizialmente considerata, la nuova relazione di 240 pagine ha smentito questa teoria, affermando che Liliana non si è auto-soffocata. Nel periodo tra la sua morte e il ritrovamento del corpo, il cadavere è rimasto nel parco di San Giovanni, e nuove prove come 15 capelli trovati sul corpo richiedono ulteriori analisi genetiche.
La questione della conservazione del corpo è stata sollevata, poiché non è stato condotto un esame per determinare se fosse stato congelato. Inoltre, l’integrità dei sacchetti di plastica trovati con il corpo è sospetta, poiché potrebbero fornire indicazioni sulla durata della permanenza del corpo nel bosco. Il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, ha espresso dubbi riguardo a un possibile ingresso in casa di qualcuno, dato che manca un mazzo di chiavi. Le indagini continuano, e ci sono accuse nei confronti di Visintin da parte di famigliari, suggerendo motivazioni economiche per il delitto.