L’Associazione Nazionale dei Magistrati (Anm) ha indetto uno sciopero contro la riforma della Giustizia, in particolare contro la separazione delle carriere. Il sottosegretario Andrea Delmastro ha criticato l’azione, sostenendo che è necessario ridurre la distanza tra Governo e magistratura. Egli ha affermato che lo sciopero è legittimo, così come le riforme proposte dall’esecutivo, sottolineando l’importanza del dialogo con il nuovo presidente dell’Anm, Cesare Parodi.
Delmastro ha espresso la propria opinione che l’invocazione della Costituzione da parte dei magistrati in sciopero sia strumentale. Non approva, inoltre, che alcuni giudici possano sfruttare le udienze urgenti per aderire allo sciopero mantenendo un reddito regolare. Ha commentato che simili comportamenti mescolano dimensioni politiche ed economiche, definendoli “miserie dell’umanità”.
L’adesione allo sciopero da parte di magistrati e pubblici ministeri ha toccato quasi l’80% a livello nazionale, con percentuali anche superiori in alcune città. Riguardo alla riforma della Giustizia, Delmastro ha sottolineato che molti magistrati desiderano lavorare e ottenere posti per merito, non per appartenenza a correnti politiche. Il Governo mira a contrastare il potere delle correnti all’interno della magistratura e a garantire maggiore autonomia.
Infine, Delmastro, già condannato a otto mesi per rivelazione di segreto d’ufficio nel caso Cospito, ha ribadito che la politica non deve più influenzare la magistratura, per ripristinare un equilibrio tra i due poteri, attualmente assente.