Il debito pubblico mondiale è atteso a superare i 100.000 miliardi di dollari nel 2024, pari al 93% del PIL globale, e si prevede un ulteriore aumento fino alla fine del decennio, avvicinandosi al 100% del PIL nel 2030. Questo avviso proviene dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha rilasciato queste stime nel Fiscal Monitor, la cui pubblicazione completa è programmata per il 22 ottobre. In uno scenario severo, il debito globale potrebbe superare di quasi 20 punti percentuali il PIL rispetto alla proiezione di base, raggiungendo il 115%.
Il FMI sottolinea che per stabilizzare o ridurre il debito è necessario attuare aggiustamenti fiscali ben più consistenti rispetto a quelli attualmente previsti. Sebbene si preveda una stabilizzazione o una diminuzione del debito in circa due terzi dei Paesi, i livelli rimarrebbero comunque superiori alle previsioni fatte prima della pandemia. I Paesi che non vedranno stabilizzazione del debito rappresentano oltre la metà del debito globale e circa due terzi del PIL nel mondo.
In particolare, nei Paesi come Brasile, Francia, Italia, Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti, un ritardo nell’implementazione di politiche adeguate renderà l’aggiustamento necessario ancora più impegnativo. Il FMI avverte che posticipare gli interventi è rischioso: situazioni passate dimostrano come un alto livello di debito possa provocare reazioni negative nei mercati e limitare la capacità di risposta in caso di crisi.
Per affrontare il problema del debito elevato, il Fondo propone diverse misure, tra cui il rafforzamento della governance di bilancio, il miglioramento della credibilità, l’adeguamento della velocità di intervento e l’identificazione dell’ammontare necessario degli interventi. In media, l’aggiustamento cumulativo richiesto sarebbe compreso tra il 3,0% e il 4,5% del PIL per stabilizzare o ridurre il debito con alta probabilità. Tale entità di aggiustamento è superiore a quanto attualmente previsto e quasi doppia rispetto agli aggiustamenti passati, in particolare nei Paesi dove non si prevede una stabilizzazione del debito.