I mercati azionari hanno mostrato andamenti divergenti tra Europa e Stati Uniti. Dopo settimane in cui le borse europee avevano sovraperformato quelle statunitensi, oggi i listini del Vecchio Continente sono stati sostanzialmente piatti. A Milano, l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,16%, con Lievi ribassi anche per Londra, Francoforte e Parigi. Al contrario, negli Stati Uniti, la giornata è stata molto positiva: l’indice S&P 500 è aumentato dell’1,56% e il Nasdaq del 2,05%. Gli aumenti a New York sono stati sostenuti da indiscrezioni del Wall Street Journal riguardanti l’intenzione della Casa Bianca di allentare i dazi, con esenzioni per i settori auto, farmaceutico, chip e materie prime. Tesla ha registrato un incremento significativo del 9,85%, ma da inizio anno continua a segnare una perdita del 32%.
Negli Stati Uniti, gli indici dei direttori acquisti di marzo hanno mostrato un quadro misto: la manifattura è scesa sotto quota 50, segnalando una contrazione, mentre i servizi e l’indice composito sono aumentati oltre le attese, attestandosi a 53,5. Anche in Europa si sono registrati dati migliori delle aspettative, con un miglioramento della manifattura di due punti in Germania e tre in Francia.
Questi sviluppi hanno contribuito alla risalita del prezzo del petrolio, con il Brent tornato a 72,4 dollari al barile (+1%). A Piazza Affari, il titolo che ha registrato il miglior rendimento è stato Banca Mediolanum (+2,12%), grazie a un incremento del prezzo obiettivo da parte di JP Morgan. Leonardo, invece, continua a correggere, chiudendo oggi a -2,35%, nonostante un aumento del 115% negli ultimi sei mesi.