Dopo lunghe trattative, Chiara Ferragni e Fedez hanno raggiunto un accordo di separazione che comporta il loro divorzio, come dichiarato dai legali coinvolti. L’accordo sarà depositato a breve e omologato dal Tribunale di Milano, che emetterà la sentenza di divorzio ufficiale tra sei mesi. Questa decisione segna la fine di una delle coppie più seguite degli ultimi anni e si basa su un compromesso su vari aspetti, tra cui l’affidamento dei figli, Leone e Vittoria.
Secondo l’intesa, entrambi i genitori si occuperanno del mantenimento dei bambini, e Fedez contribuirà direttamente al pagamento di scuola, spese mediche e attività sportive, a fronte della richiesta di Chiara di un assegno mensile rifiutata poiché ritenuta non necessaria, vista l’autonomia economica della Ferragni. Il rapper ha rifiutato la richiesta poiché considerava non appropriato concedere una somma così elevata, sottolineando la sua stabilità finanziaria. Le rette scolastiche per i figli superano i 20.000 euro all’anno.
L’accordo prevede anche una gestione equa del tempo trascorso con i bambini, i quali passeranno un tempo simile con entrambi i genitori. Inoltre, la coppia ha stabilito delle regole riguardanti l’esposizione dei figli sui social media. I genitori si sono impegnati a seguire le linee guida del Garante della privacy, che vietano la pubblicazione non autorizzata di immagini e video dei minori. Pertanto, dovranno richiedere reciproca autorizzazione prima di condividere contenuti che riguardano i bambini, segnando un cambiamento rispetto al passato, quando i figli erano frequentemente protagonisti sui social.
In sintesi, l’accordo di separazione tra Chiara Ferragni e Fedez rappresenta un tentativo di mantenere un equilibrio nella vita dei loro figli nonostante la separazione, stabilendo disposizioni chiare per il loro benessere e la loro privacy. La coppia, pur in fase di divorzio, ha dimostrato l’intenzione di collaborare attivamente per il bene dei loro bambini, e l’ufficializzazione del divorzio avverrà nei prossimi sei mesi, dopo l’omologazione dell’accordo da parte del Tribunale.