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martedì, 3 Dicembre, 2024
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Da Re del Giro a Volontario per Valencia

Stefano Garzelli, vincitore del Giro d’Italia del 2000 e fondatore dell’Escuela de ciclismo in Spagna, racconta l’impatto devastante della recente alluvione nella zona di Valencia, dove vive a Betera. Garzelli sottolinea di essere stato fortunato, poiché la sua famiglia è rimasta illesa, ma il bilancio delle vittime causate dalla tempesta Dana rimane incerto. Il disastro ha colpito principalmente i piccoli paesi attorno al fiume Turia, mentre la città di Valencia è rimasta relativamente al sicuro grazie ai cambiamenti apportati al corso del fiume dopo l’inondazione del 1957.

Nelle settimane precedenti, la comunità era già in allerta, e Garzelli ricorda la propria esperienza con una calamità simile che aveva distrutto la sua casa. Questa volta, le informazioni sono state diffuse dai media prima dell’attivazione ufficiale degli allarmi, permettendo a molti di mettersi in salvo. Tuttavia, la situazione è drammatica. Molte persone non possono più mangiare, centinaia sono rimaste bloccate nelle loro abitazioni e oltre ottantamila auto sono state distrutte dall’alluvione.

L’ex ciclista evidenzia come le strade strette rendano difficile l’intervento dei mezzi di soccorso e sottolinea la devastazione dei negozi locali. La comunità ha perso vite, familiari e un futuro. Le conseguenze del disastro si faranno sentire per mesi e anni. Inoltre, Garzelli esprime preoccupazione per il rischio di infezioni dovute ai cadaveri non ancora recuperati, motivo per cui molte persone indossano mascherine. Fa anche riferimento al triste fenomeno dello sciacallaggio, che, fortunatamente, è stato limitato.

Per fare la propria parte, Garzelli ha organizzato una raccolta fondi attraverso la sua scuola di ciclismo per fornire cibo e beni di prima necessità alle famiglie bisognose. Con il supporto di iniziative simili avviate da altre organizzazioni, come il Valencia e il Levante, si punta a riprendere le attività e supportare la comunità. L’importante, conclude Garzelli, è mantenere viva l’attenzione su questa tragedia e non dimenticare le persone colpite.

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