Il cantautore Simone Cristicchi ha condiviso la sua esperienza personale e le sue riflessioni sul tema della salute mentale, in occasione della presentazione del libro di Eleonora Daniele, “Ma siamo tutti matti? – Storie di malati mentali, delle loro famiglie e di un sistema che è rimasto a guardare”. Cristicchi ha descritto come la morte del padre, avvenuta quando aveva solo 10 anni, lo abbia portato a un periodo di chiusura e dolore, durante il quale si è rifugiato nell’arte e nella creatività. Ha sottolineato come questi strumenti lo abbiano aiutato a trasformare la sua ferita in un’apertura verso il mondo.
L’artista racconta di aver avuto ulteriori incontri con la malattia mentale, anche nel suo quartiere, dove ha sviluppato un’affinità con persone in difficoltà. La sua esperienza in un ex manicomio in Calabria lo ha colpito profondamente, tanto da portarlo a realizzare un documentario che raccoglie le testimonianze di infermieri ed ex pazienti di istituti psichiatrici. Nel 2007, Cristicchi ha vinto il Festival di Sanremo con “Ti regalerò una rosa”, un brano che affronta il tema degli ospedali psichiatrici.
Secondo Cristicchi, da quel momento c’è stata un’esplosione di interesse verso la questione della salute mentale, ma il tema rimane ancora un tabù. L’artista crede fortemente nell’arte come strumento per combattere l’indifferenza, affermando che la musica possa veicolare messaggi importanti e farsi portavoce di cause sociali.
Il cantautore si sofferma anche sul crescente disagio psichico tra i giovani, segnalando un aumento nel consumo di antidepressivi. Questo fenomeno rappresenta un allarme che dovrebbe stimolare un’interrogazione attenta da parte delle istituzioni. Cristicchi non ha una risposta definitiva sulle cause della depressione giovanile, ma ritiene che la pressione della società contemporanea, caratterizzata dalla ricerca costante di approvazione esterna, possa influenzare negativamente i ragazzi, contribuendo al loro malessere. La sua testimonianza evidenzia la necessità di una maggiore sensibilità verso queste problematiche e l’importanza dell’arte come mezzo di comunicazione e sostegno.