I cyberattacchi in Italia hanno il potenziale di causare danni superiori a 1,4 miliardi di euro. Tuttavia, solo un’azienda su dieci è attrezzata per affrontare le minacce informatiche, amplificate dall’Intelligenza artificiale. Questi dati provengono da esperti di Accenture, multinazionale di consulenza. Il costo medio per ogni incidente è aumentato di circa il 15% rispetto all’anno scorso, mentre gli investimenti pubblici per la cybersecurity, anche grazie al PNRR, sono passati da circa 621 a quasi 700 milioni di euro annui. Nonostante i progressi, il 73% delle aziende è privo degli strumenti necessari per proteggere i propri dati e infrastrutture cloud.
Secondo le stime di Accenture, si prevede che quest’anno gli attacchi informatici significativi raggiungano quota 250, con un costo medio di 600.000 euro per le piccole e medie imprese e oltre 5 milioni per le grandi aziende. A livello globale, è stato registrato un aumento del 20% di attacchi ransomware. Il 90% delle organizzazioni non ha le preparazioni adeguate contro attacchi informatici potenziati all’intelligenza artificiale. A livello mondiale, il 63% delle aziende si trova in una “Zona di Esposizione”, priva di strategie di cybersecurity consolidate.
La ricerca di Accenture, condotta su oltre 2.200 responsabili della sicurezza informatica, mostra che l’adozione rapida dell’IA ha amplificato la velocità e la complessità delle minacce, superando le attuali difese. Inoltre, il 77% delle aziende non adotta pratiche fondamentali di protezione dei dati legate all’IA. È evidente che la cybersecurity richiede attenzione e investimenti, soprattutto tra le piccole e medie imprese, per evitare che il fenomeno del cybercrime comprometta la competitività del sistema produttivo italiano.
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