Un pizzico di suscettibilità può essere utile nella vita e a tavola, purché sia interpretato in modo costruttivo. I fratelli Antonio ed Enrico Morinelli, insieme allo chef Mario Quarta, hanno creato un ristorante “diversamente cilentano” a Salerno, chiamato Suscettibile, consapevoli di questo approccio.
Dal 2020, dopo il lockdown, hanno realizzato un team affiatato, supportato da Mario Sessa, che gestisce la sala. Il locale, elegante e situato in via dei Principati, vanta un’ampia sala con vetrate che affacciano su un dehors trasformato durante l’estate in un giardino mediterraneo. La cantina offre circa 700 etichette, principalmente champagne, e la scelta dei vini è stata ben guidata, anche se sarebbe stato utile avere la lista disponibile al tavolo.
L’accoglienza è stata calorosa e il personale ben formato ha contribuito a creare un’esperienza memorabile. Tra i piatti preparati da Mario Quarta, la degustazione à la carte ha messo in evidenza il suo talento. I pani e i grissini, tutti autoprodotti, sono stati apprezzati, sebbene si sia notata l’assenza di burro o olio extravergine per accompagnarli.
Gli antipasti hanno sorpreso, in particolare il “Fungo non Fingo”, che ricorda una bistecca per la sua consistenza e per i contrasti di sapore. La portata principale, pasta mista con patate e tartufo, ha deliziato il palato grazie alla sua croccantezza e alla capacità di reinventare la tradizione campana.
Il secondo piatto di tonnetto tombarello ha mostrato buone combinazioni di sapori, ma ha risentito di un ingrediente non perfettamente preparato. Infine, il dessert ha concluso il pasto con dolcezza e originalità, riflettendo la tradizione cilentana. L’intera esperienza alla Suscettibile promette un viaggio gastronomico che celebra il territorio con passione.
