Il 20° Premio Bancarella della Cucina ha premiato un interessante connubio tra mitologia e gastronomia antica. Con 41 voti, ha vinto “Atlante goloso del mito” di Marilù Oliva, pubblicato da Rizzoli. Al secondo posto, ex aequo, si sono classificati “Il vino. Storia e storie dalla bibbia all’intelligenza artificiale” di Ermina Gerini Tricarico e Francesco Maria Spanò (Gangemi Editore International) e “Un po’ più su. La mia cucina di montagna (per tutte le stagioni)” di Davide Zambelli (Gribaudo), entrambi con 34 voti.
Tra gli altri finalisti ci sono stati “Una torta per dirti addio. Vita (e ricette) di Nora Ephron” di Angela Frenda (33 voti), “Peccatori di gola” di Giancarlo Saran (28 voti) e “Il senso buono” di Anna Prandoni (22 voti). Dario Vergassola ha presentato l’incontro con il suo libro “Liguria, terra di mugugni e di bellezza” (Mondadori Electa).
“Atlante goloso del mito” esplora il cibo nell’antichità, rielaborando ingredienti e ricette in chiave moderna. Marilù Oliva, già nota per opere legate alla mitologia, unisce la sua passione per la narrazione e la cucina. Sottolinea che, per gli antichi, il cibo era molto più di un semplice nutrimento: era un atto sacro e simbolico, con pietanze legate a rituali e divinità.
L’autrice spiega che l’idea di un atlante mitologico è stata ispirata dal desiderio di raccontare il mito in modo sensoriale, utilizzando il cibo come ponte tra passato e presente. Una delle ricette che l’ha particolarmente colpita è il kykeon, bevanda dei Misteri Eleusini, simbolo di trasformazione. La statuetta “San Giovanni di Dio” è stata consegnata al vincitore, rappresentando il legame storico del premio con la tradizione libraria indipendente. I libri finalisti offrono uno spaccato del panorama gastronomico attuale, approfondendo l’evoluzione del gusto.
