“Siamo di fronte a tre curricula di inestimabile valore. Con il bagaglio umano, professionale e culturale dei tre curricula, qualsiasi scelta sarebbe stata una scelta di competenza, qualità è altissima moralità. Auguro a Melillo buon lavoro per il nuovo e prestigioso incarico a cui è stato chiamato”. Così all’Adnkronos Luca Palamara, ex membro del Consiglio superiore della magistratura ed ex capo dell’Anm, commenta la nomina di Giovanni Melillo, attuale capo della procura di Napoli, a nuovo Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Subito dopo, però, Palamara sottolinea. “E’ inutile girarci attorno, le correnti e più in generale la magistratura più politicizzata da sempre escludono Gratteri, come già avvenuto nel 2013 in occasione della sua mancata nomina a Ministro della giustizia. A ciò si aggiunga che a breve scadrà questo Csm e anche i laici in qualche modo cercano di fiutare il vento seguendo gli accordi dei gruppi correntizi. Accade da anni”.

“Le correnti con il loro strapotere – prosegue Palamara – sono un ingranaggio chiave del Sistema. Se non ci sarà una vera riforma della giustizia che non sia un pannicello caldo ma di struttura, nel senso che voglia nei fatti e non con retorica affrontare il cambiamento, le correnti avranno sempre la meglio. Il Sistema vince perché non c’è nessuno oggi che ne abbia voluto nei fatti mettere in discussione le logiche anche con riferimento ai reali rapporti tra magistratura e politica”. “Sono emerse forti critiche al Sistema – conclude Palamara – ma la critica senza l’impegno al cambiamento non basta. Non basta dire che una cosa è sbagliata per smettere di farla, occorre un divieto formale e una sanzione sennò non si è credibili”.

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