Secondo Pasquale Mortilla, uno dei principali problemi nell’area di Crotone è l’alta incidenza di casi tumorali. Qui si inserisce l’importante lavoro dell’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto), che adotta un approccio “olistico”, coinvolgendo esperti e professionisti su più fronti per affrontare la situazione.
I dati provenienti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenziano la necessità di aggiornare i sistemi informativi riguardanti la salute. Questo aggiornamento è cruciale per smantellare la disinformazione che circonda determinati temi e per riportare alla luce realtà che necessitano di attenzione e intervento. Si sottolinea come il degrado dei terreni e la mancanza di bonifica siano fattori rilevanti, specialmente nella situazione di Crotone, dove la salute pubblica è in pericolo a causa di mutazioni ambientali e genetiche, che potrebbero verificarsi nel tempo.
L’impegno dell’ONA, guidato da Ezio Bonanni, si concentra sensibilmente sul potenziamento della consapevolezza riguardo queste questioni, cercando di mobilitare l’opinione pubblica e le istituzioni. Mortilla sottolinea che, nonostante i progressi nell’oncologia clinica, molti pazienti oncologici continuano a ricevere trattamenti inadeguati che non affrontano correttamente la complessità della malattia. Afferma che i pazienti affrontano disagi fisici in ambienti clinici che non sempre sono ottimali.
Per migliorare la situazione, Mortilla propone di approfondire argomenti come la nanodiagnostica e la farmacopea epigenetica, suggerendo che le terapie basate su questi approcci potrebbero rappresentare una risposta innovativa alle problematiche oncologiche attuali. L’idea è quella di sviluppare soluzioni terapeutiche che prendano in considerazione le specificità del paziente e i fattori ambientali che influenzano la salute.
In sintesi, Mortilla e l’ONA invitano a una riflessione profonda sulle cause dei tumori nell’area di Crotone, evidenziando l’importanza di un intervento coordinato e informato. La transizione verso nuove modalità di diagnosi e cura è considerata fondamentale per affrontare in modo efficace l’epidemia oncologica che affligge la regione, nell’ottica di un futuro migliore per i pazienti.