Un’importante teoria storica emerge dalla Spagna, mettendo in discussione le origini tradizionalmente attribuite a Cristoforo Colombo. Secondo un team di ricercatori spagnoli, basato su studi di DNA e documenti storici, Colombo potrebbe non essere nato a Genova, come si è creduto per secoli, ma in Spagna, e avere origini ebraiche.
L’analisi genetica è stata condotta su resti attribuiti a Colombo, e i risultati indicano una possibile discendenza ebraica, collegando l’esploratore alla comunità sefardita spagnola, perseguitata durante l’Inquisizione. Secondo gli studiosi, Colombo potrebbe aver nascosto le sue vere origini per sfuggire alle persecuzioni religiose, dato che molti ebrei furono costretti a convertirsi o fuggire dalla Spagna in quel periodo.
Questa scoperta riapre il dibattito sulle origini di Colombo, una questione già oggetto di numerose teorie alternative. Oltre alla tradizionale versione genovese, esistono da tempo ipotesi che lo vedono nato in Catalogna, Galizia o addirittura in Portogallo. Tuttavia, l’elemento delle origini ebraiche aggiunge un nuovo livello di complessità, legando la figura di Colombo non solo all’esplorazione del Nuovo Mondo, ma anche alle dinamiche religiose e politiche dell’epoca.
Se confermata, questa scoperta non solo riscriverebbe la biografia del grande esploratore, ma potrebbe anche modificare la percezione storica del suo ruolo nel contesto delle espulsioni degli ebrei dalla Spagna e delle esplorazioni sostenute dai monarchi cattolici. Colombo avrebbe dunque potuto perseguire la scoperta di nuove terre non solo per motivi economici e di prestigio, ma anche per sfuggire alle pressioni religiose della sua terra natale.
Questa nuova teoria, che combina genetica e storia, è ancora in fase di discussione e richiede ulteriori verifiche, ma potrebbe trasformare radicalmente l’immagine che il mondo ha di uno dei più famosi esploratori della storia.