Un’assemblea affollata e determinata ha avuto luogo al petrolchimico di Ferrara, dove i lavoratori della LyondellBasell si sono riuniti per discutere l’accordo raggiunto tra la Rsu unitaria e la direzione aziendale riguardo al fermo di tre mesi delle linee SF4 e SF5. La segretaria della Filctem Cgil di Ferrara, Ida Salvago, ha spiegato che il fermo è dovuto a un eccesso di prodotti invenduti, causato dalla riduzione della domanda e dal rinvio del progetto di revamping, previsto inizialmente per il 2025 e ora posticipato al 2028.
Questa situazione si inserisce in una crisi più ampia che colpisce il settore chimico in Europa, rendendo la situazione allarmante. L’accordo prevede un fermo temporaneo fino a fine anno, con l’intento di proteggere i salari dei lavoratori senza dover ricorrere a sgravi sociali. Durante l’assemblea, è stata enfatizzata l’importanza di investire nella formazione e nell’acquisizione di nuove competenze. Circa 50 lavoratori sono coinvolti direttamente, ma l’indotto comprende oltre 900 persone.
Salvago ha sottolineato che le difficoltà attuali derivano da mesi di tagli ai costi aziendali, che hanno colpito anche la ricerca, un aspetto mai messo in discussione nei momenti di crisi. La mancanza di investimenti in ricerca potrebbe portare il Paese a un arretramento rispetto ad altri operatori internazionali, come la Cina, che continua a investire nel settore chimico. Nonostante ciò, i lavoratori vogliono combattere per mantenere il sito e sviluppare nuove competenze. La Filctem Cgil, insieme ad altre sigle sindacali, avvierà iniziative di sensibilizzazione per evidenziare l’importanza del polo chimico per il futuro della chimica in Italia.
